Nella
mitologia greca Io era una sacerdotessa di Era (Giunone per i latini)
figlia di Inaco re della città Argo. Io era bellissima e
Zeus se
ne innamorò. La leggenda vuole che Zeus si incontrasse con
Io
camuffato da nuvola per non essere scoperto da sua moglie Era.
Insospettita delle troppe assenze Era scese sulla terra per controllare
di persona. Zeus vedendola arrivare trasformò Io in una
giumenta
per sottrarla alle ire della consorte. Era accortasi del
tentativo di inganno chiese a Zeus di regalarle la giumenta.
Zeus
non potette rifiutare e Io, trasformata in giumenta, fu mandata
da
Era su un pascolo sorvegliata da Argo, un mostro con cento occhi che
non dormiva mai tenendo aperti cinquanta occhi il giorno e gli altri
cinquanta la notte. Zeus incaricò suo figlio Hermes
(Mercurio
per i latini) di liberare Io in qualunque modo. Ermes, trasformatosi
in
un pastore, raggiunse il pascolo dove vi erano Argo ed Io e con il suo
flauto cominciò a suonare una melodia tanto armoniosa che
dopo
non molto Argo si addormentò completamente chiudendo tutti i
suoi cento occhi. Allora Ermes lo uccise liberando
così Io.
Era, avendo visto tutto, prese i cento occhi di Argo e li mise sulla
coda
del pavone (animale a lei sacro) e volendosi ancora vendicarsi di Io le
invio un tafano a tormentala. Io per fuggire al tafano si
gettò
in mare che prese così il
nome di
mar Ionio. Dopo molte peripezie Io approda in Egitto dove, riprese le
sembianze umane, diede
alla luce Epafo figlio di Zeus. Era tentò di nuovo di
vendicarsi
di Io facendole rapire il figlio Epafo. Infine Io riuscì a
ritrovare il figlio e a vivere serena l'ultima parte della sua vita
accanto a lui. Epafo successivamente divenne re di Egitto e
fondò
la città di Menfi.
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